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Qui troverete tutto quello che riguarda la nostra Associazione che si occupa di storia patria, archeologia, cultura e tradizioni popolari del territorio dei comuni di Palma Campania, San Gennaro Vesuviano e Carbonara di Nola. Seguiteci, leggeteci e non dimenticate di lasciare i vostri saluti, commenti e consigli attraverso i link commenti che trovate alla fine di ogni post.

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giovedì 20 dicembre 2012

San Gennaro Vesuviano. 398a "Fiera Vesuviana"

di Mariateresa Buonfiglio
in Il Meridiano, Anno XVIII, n. 8/189, settembre-ottobre 2011, p. 17

Domenica 18 settembre, alle ore 19.00, nella Sala Convegni, allestita per l'occasione, è stato presentato, nell'ambito della 398a Fiera Vesuviana di San Gennaro Vesuviano (17-25 settembre 2011) il saggio storico Il decennio preunitario nel Distretto di Nola, di cui è autore Luigi Sorrentino.
Ha presieduto il prof. Aniello Giugliano, presidente Comitato Fiera Vesuviana; ha introdotto i lavori l'ing. Domenica Capolongo, presidente del Circolo Duns Scoto di Roccarainola; relatore il prof. Vincenzo Ammirati e le conclusioni affidate all'autore.
Il saggio ripercorre gli eventi del periodo preunitario nel Distretto di Nola dal 15 maggio 1848 fino all'Unità d'Italia, attraverso la ricostruzione dei documenti dell'Archivio Storico di Caserta, fondo Alta Polizia di Terra di Lavoro.

Il decennio preunitario nel Distretto di Nola

di Maria Maddalena Nappi
in Eventi, Anno XIII, n. 9, settembre 2011, p. 15

L'ultimo saggio di storia patria di Luigi Sorrentino ha avuto l'onore di due presentazioni, il 28 maggio al Museo civico di Roccarainola, nell'ambito della pubblicazione del volume degli Atti nn. 35-36 prodotto dalla quarantennale associazione culturale G.B.Duns Scoto, per la celebrazione dell'Unità Nazionale e subito dopo il 31, ospitato dal Rotary Club di Nola-Pomigliano-Acerra in una serata con lo stesso scopo. All'Hotel Dei Gigli, dopo l'accoglienza del presidente del Rotary avv. Massimo Vincenti, che si è congratulato con l'autore, al quale lo lega l'origine palmese, ha preso la parola il professore Aniello Montano, docente di Storia della filosofia all'Ateneo di Fisciano. Il docente ha relazionato sul lavoro del Sorrentino sottolineandone il valore storico della complessa ricerca di archivio sugli eventi che nel Distretto di Nola precedettero l'arrivo di Garibaldi. La ricerca ha messo in luce lo spirito liberale che percorreva il Sud d'Italia a partire dal 1820 con la formazione di numerose sette segrete, le cosiddette logge della carboneria che propugnavano idee liberali e democratiche per sostenere la promulgazione della Costituzione.

I fermenti liberali nel distretto di Nola

di Luigi Sorrentino
in Passaparola, Anno IV, n. 19, marzo 2011, p. 7

È in pubblicazione nel volume degli Atti del Circolo Duns Scoto di Roccarainola, commemorativo del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, un saggio che ripercorre gli eventi del periodo preunitario nel Distretto di Nola dal 15 maggio 1848 fino al 1861, attraverso la ricostruzione dei documenti dell'Archivio Storico di Caserta, che riportano le azioni repressive dei Borboni nei confronti di cittadini sospettati di idee liberali.
Il lavoro si propone di contribuire ad un'analisi più veritiera del contesto storico, sociale ed economico del Sud. L'interpretazione storica degli avvenimenti che portano all'Unità d'Italia è ancora oggi, dopo 150 anni, oggetto di analisi con conclusioni fra loro contrastanti. L'annessione del Regno delle Due Sicilie è stata interpretata come un episodio avulso dal contesto sociale ed economico in cui si è svolto e indipendente dal contesto storico che lo ha preceduto.

Tuoro, tirone, torone, turiello

di Maria Maddalena Nappi
in Passaparola, Anno IV, n. 19, marzo 2011, p. 6

In attesa della prossima pubblicazione dei toponimi dei luoghi della Terra di Palma, anticipiamo la spiegazione di un toponimo frequente a Palma in diverse forme, oltre che in tutta Italia e anche all'estero. Perciò mentre per altre interpretazioni ci siamo arrischiate in ipotesi nuove e nate sul campo, per questo toponimo ci suffragano numerose ricerche di accreditati studiosi e glottologi, nello specifico lo studio di Gaetano Barbarulo, pubblicato, nel 1996, in Archivio Storico per le Province Napoletane, edito della Società Napoletana di Storia Patria. I termini tuoro, toro, etc... sono riconducibili al latino torus/i, che già in età classica, aveva assunto il significato di altura, colle, inteso ora come monticello isolato, ora altura tondeggiante, ora rocca. E questi significati calzano bene ai luoghi palmesi designati in questo modo.

mercoledì 19 dicembre 2012

Un artista prestato alla meccanica

di Maria Maddalena Nappi
in Passaparola, Anno IV, n. 19, marzo 2011, p. 4

Ferdinando Guastaferro di San Giuseppe Vesuviano è approdato nell'associazione Terra di Palma per la sua passione per la cultura classica che non si limita alla partecipazione alle escursioni e all'incontro settimanale. Si concretizza in impegno fattivo nella conservazione e tutela dei luoghi del territorio e nella costruzione di plastici in gesso di monumenti archeologici, ma facciamocelo raccontare da lui.
Da quanto tempo si dedica a questo lavoro?
«Non chiamiamolo lavoro, bensì piacere per la cultura. Da quando sono pensionato, dopo 40 anni di servizio, presso l'azienda della Circumvesuviana come operaio specializzato, mi sono dedicato alla costruzione di plastici che poi dono agli enti pubblici, in particolare alle scuole, che possono utilizzarli per la didattica».

martedì 18 dicembre 2012

Località Pirucchi: o meglio prope ductum?

di Maria Maddalena Nappi
in Passaparola, Anno III, n. 15, maggio 2010, p. 6

Nello studio di Toponomastica che è di prossima pubblicazione, in collaborazione con altri studiosi, mi sono imbattuta nel termine Pirucchi, che denomina una località posta tra Ponte Tirone e Valle. Il toponimo, riportato nella Carta dell'Istituto Geografico Militare, di solito in altri luoghi viene messo per metafora in rapporto all'allevamento degli ovini e del bestiame  in genere e richiama immediatamente i fastidiosi insetti che infestano le capigliature. Il luogo a Palma, designato con tale nome, corrisponde ad un territorio, leggermente sopraelevato, nelle vicinanze dei resti dell'Acquedotto Augusteo, in un punto in cui il condotto subisce una diramazione. Di conseguenza tutto il territorio è caratterizzato da reperti architettonici che risalgono al periodo romano. E dal momento che il luogo sia per la conformazione fisica, sia per la produzione agricola tipica della nostra terra, esclude la presenza di allevamenti di bestiame permanenti, propongo una lectio difficilior del toponimo, che richiama le emergenze archeologiche del luogo, confortato dall'analogia con altri toponimi che presentano il suffisso icchio, collegato alla presenza d'acqua in cunicoli.

Cultura, musica e poesia per Vincenzo Russo

di Marianna Donnarumma
in Passaparola, Anno I, n.12, luglio 2009, p. 3

Il Gruppo Archeologico Terra di Palma insieme a tutti gli abitanti del quartiere Manuale, con il patrocinio dell'Istituto per gli Studi Filosofici, dell'Amministrazione comunale e del Liceo Rosmini ha commemorato il 21 giugno, alle ore 19:30, La nascita di Vincenzo Russo, in via Vicoletto Russo.
È stata una serata all'insegna della cultura, della musica e della poesia, con l'intervento degli studenti del Rosmini che si sono esibiti in performance personali: Nello Iervolino che con il suo magico violino ha accompagnato Manuela Bellucci nella lettura delle poesie di Maria Teresa Peluso, di Felice Bellucci e di Petro Ammaturo; la band rock Syndrome, con SImonluca Barletta, Giovanni Carbone, Luigi Carrella, Danilo Catapano, Elios Del Gado, Luigi Ferrara, ha allietato la serata con il suo repertorio. In rappresentanza dell'Amministrazione comunale è intervenuto l'assessore all'Istruzione dott. Sabato Simonetti, che ha sottolineato la necessità di questi eventi per legare i giovani al territorio e far crescere il senso di appartenenza.

lunedì 17 dicembre 2012

Te nà portà 'a preta chiatta

di Luigi Sorrentino
in Passaparola, Anno III, n. 15, maggio 2010, p. 3

Te nà portà 'a preta chiatta. Il detto che in italiano suona ti devono portare sulla pietra piatta è limitato alla nostra cittadina e finora non era stato interpretato correttamente, perché la pietra chiatta era intesa come un luogo utilizzato per l'esecuzione di condanne a morte.
Adesso con la lettura di documenti d'archivio possiamo dare una spiegazione più attendibile. La vicenda che ci ha permesso di venire a capo inizia nel 1874, quando l'amministrazione comunale del tempo decise di costruire Fuori dell'abitato una grotta per la conservazione della carne, come era già avvenuto per il macello.
Era stata la protesta dei cittadini e le nuove norme igieniche di salute pubblica a rendere necessario tale spostamento, dal momento che il macello con le relative grotte per la conservazione delle carni era ubicato alle spalle dell'edificio comunale.

Recuperati due pilastrini di "iconostasi" a Pozzoromolo

di Luigi Sorrentino
in Passaparola, Anno I, n. 12, luglio 2009, p. 3

Da diversi anni il Gruppo Archeologico Terra di Palma aveva segnalato la presenza di due pilastrini alla Soprintendenza e al Comune di Palma Campania, ma dal momento che erano per tre lati inglobati nella muratura portante di un edificio già parzialmente crollato in via San Nicola, fino ad oggi non si era potuto recuperarli.
Dopo la definitiva demolizione dell'edificio, i proprietari hanno provveduto a custodirli e ne hanno dato notizia al G.A. che prontamente ha avvisato i collaboratori della Soprintendenza che erano in zona, al fine di tutelare i due elementi strutturali recuperati. Il dott. Giuseppe Vecchio ne ha disposto la custodia nel Museo Archeologico Nazionale di Nola, dove saranno restaurati e riportati nella loro originaria bellezza per essere poi esposti al pubblico.

"La memoria ritrovata"

di Giuseppe Allocca
in Il Meridiano, Anno XII, n. 2/117, 27 febbraio 2005, p. 23

Nell'accogliente salone del Circolo Culturale Vittorio Emanuele II a Palma Campania si è svolta la manifestazione "la Memoria ritrovata" organizzata dal Gruppo Archeologico Terra di Palma, in collaborazione con il Liceo A. Rosmini, il Circolo Culturale B.G. Duns Scoto di Roccarainola, il Lions Club Palma Vesuvio Est, nel corso della quale sono stati presentati al pubblico due interessanti lavori relativi alla complessa storia di Palma.
Un breve saluto del Presidente del Circolo, Avv. Carmine Vuolo, alle autorità e al pubblico numeroso (presenti varie personalità culturali dell'agro nolano) ha dato inizio all'incontro.
Il professore Ivan De Giulio, Direttore del G.A.T. di Palma e moderatore della serata, dopo aver ringraziato per la disponibilità Direttivo e Soci dello storico Circolo, si è soffermato sull'intensa attività culturale dell'associazione che dirige. Il Gruppo ha favorito anche la nascita di altri  gruppi (Regio Albano di Forino - AV, Terramare 3000 di Poggiomarino - NA), inoltre, nell'ultimo Consiglio Nazionale è stato conferito al Direttore onorario, ing. Luigi Sorrentino, l'incarico di responsabile nazionale per la protezione civile dei G.A.

domenica 16 dicembre 2012

Sarno nell'apprezzo del 1651

di Luigi Sorrentino
in Il Meridiano, Anno XII, n. 2/117, 27 febbraio 2005, p.23

È stato pubblicato, edito dal Centro Studi Storici HISTRICANUM, un nuovo saggio storico sul Comune di Sarno contenente l'Apprezzo dell'omonimo feudo eseguito dal regio tavolario Antonio Tango nel 1650. 
Il testo è stato curato dai noti studiosi Pasquale Marciano, Angelandrea Casale, Vincenzo Amorosi e Felice Marciano.
Tra l'altro in esso vengono elencati sia l'originaria estensione che i confini della città, quasi gli stessi degli attuali: tiene Territorio di Levante a Ponente miglia otto incirca, et da mezzo giorno a Settentrione miglia 5.
Ci troviamo di fronte ad un documento storico di notevole importanza che fotografa la situazione della Contea di Sarno al 1651 e diventa fonte di consultazione per lo studio del territorio e del suo divenire nel corso dei secoli successivi.

sabato 15 dicembre 2012

San Biagio, protettore di Palma, e il Monte dei Poveri

di Maria Maddalena Nappi
in Il Meridiano, Anno XII, n. 1/116, 30 gennaio 2005, p. 23

Partenza della processione di san Biagio
 a Palma Campania
Il tre febbraio nella liturgia ecclesiastica si festeggia san Biagio. Per Palma la festività liturgica ha un profondo valore antropologico, perché la celebrazione del santo coincide con quello del patrono e protettore del paese, festeggiato dalla popolazione con fede e devozione da secoli. Nel XVII secolo, il giorno di san Biagio era occasione di una altro momento di gioia e di festa, perché nella chiesa del SS. Rosario e Corpo di Cristo si sorteggiava la fanciulla povera destinata a godere dei dieci ducati per il maritaggio, offerti dal Monte di Pietà della Terra di Palma, secondo la volontà della sua fondatrice, donna Vittoria della Tolfa, moglie del marchese Scipione Pignatelli di Lauro.

Vincenzo Russo. Sintesi biografica

di Luigi Sorrentino
in Il Meridiano, Anno X, n. 10/103, 30 novembre 2003, p. 5

Vincenzo Russo, ideologo e martire della Repubblica Napoletana, nasce a Palma il 16 giugno 1770, nella casa ancora attualmente ubicata al civico 11 di via Vicoletto Russo. All'età di otto anni inizia a frequentare gli studi superiori presso il Seminario Vescovile di Nola. All'età di tredici anni, si trasferisce a Napoli con il fratello Giuseppe per attendere agli studi giuridici. Accanto al diritto non trascura studi scientifici, dalla medicina alla biologia alla chimica. Conseguita la laurea in giurisprudenza inizia a svolgere brillantemente la carriera di avvocato. La Rivoluzione francese, con lo scoppio di idee e di energie che si propagano in tutta Europa, segna una data decisiva nella vita di Russo e di tanti altri giovani intellettuali napoletani. Vincenzo partecipa all'attività rivoluzionaria fondando assieme ad altri cospiratori il Club Rivoluzionario Centrale, ma a seguito di una delazione, tutti i cospiratori sono tratti in arresto o sottoposti a duri interrogatori dalla polizia borbonica nel 1794.

Il parco letterario Vincenzo Russo

di Michela Buonagura
in Il Meridiano, Anno X, n. 10/103, 30 novembre 2003, p. 5

Nella serata conclusiva delle giornate russiane il Gruppo Archeologico Terra di Palma, in rapporto con la Fondazione Ippolito Nievo I Parchi Letterari, rappresentata dal Vicepresidente Luca Nievo, ha presentato l'ipotesi del progetto del parco letterario, intitolato a Vincenzo Russo, alle autorità comunali, che dovrebbero sostenerlo per lo sviluppo culturale del territorio. La Fondazione Ippolito Nievo persegue lo scopo di divulgare la conoscenza di tutto ciò che riguarda il patrimonio storico e artistico legato alla figura di uno scrittore. L'Istituzione del parco può comprendere uno o più luoghi nei quali l'autore è vissuto, attraverso i quali si devono ripristinare il ricordo dell'autore, della sua ispirazione, tenendo conto dell'ambiente, della storia, delle abitudini e delle tradizioni di chi vive sul luogo. L'Istituzione del Parco letterario Vincenzo Russo acquista un profondo significato, perché al di là della conoscenza dell'uomo e del giurista, che potrebbe rimanere circoscritto nell'ambito degli studiosi, è il territorio che si apre alla conoscenza. La casa natale, la chiesa dove fu battezzato, la piazza, il bosco, la collina, con le acque sorgive che lo accompagnarono negli anni dell'esilio, acquisteranno nuova vita, nuovo significato, diventeranno entità vive e visibili, perché attraverso di esse si manterrà vivo il ricordo di Vincenzo Russo. L'istituzione del parco ha lo scopo di recuperare la memoria del nostro concittadino, che morto in nome della libertà e della democrazia, rinasce in nome della democrazia e della libertà. I confini del parco non si limitano al territorio locale, ma si allargano a San Paolo Belsito, sede della casa materna, al Seminario di Nola, dove studiò, prima di frequentare gli studi universitari a Napoli, presso la facoltà di giurisprudenza della Federico II. Il progetto, presentato alla Fondazione Ippolito Nievo I Parchi Letterari nel Novembre 2002, risponde alle richieste della Fondazione.

Intitolazione della sala consiliare a Vincenzo Russo

di Luigi Sorrentino
in Il Meridiano, Anno X, n. 10/103, 30 novembre 2003, p. 5

L'intera amministrazione comunale di Palma Campania ha ricordato il pensatore filosofo martire della Rivoluzione Napoletana del 1799, intitolandogli la nuova sala consiliare. Per l'occasione, dal venerdì 14 al mercoledì 19 novembre, si sono tenute una serie di manifestazioni per celebrare lo storico avvenimento nel Palazzo della Città. L'intitolazione è avvenuta nel pomeriggio di venerdì 14, con il consiglio comunale riunito in seduta straordinaria e presieduto dal dott. Aniello Lauri. Dopo una significativa relazione del Sindaco Carmine De Luca, il capogruppo della maggioranza con un breve ma intenso intervento ha enunciato la proposta di intitolare la sala consiliare a Vincenzo Russo. Immediata la risposta convinta ed entusiasta del capogruppo della Casa delle Libertà, dott. Nicola Donnarumma, che ha condiviso la proposta in nome di un personaggio di spessore nazionale e in segno di gratitudine perenne dei cittadini palmesi non solo per l'impegno culturale e sociale, ma anche e soprattutto per il sacrificio supremo della propria vita, immolata per il trionfo dei sentimenti di libertà.
Anche il capogruppo dei Riformisti Europei - La Margherita, ing. Luigi Sorrentino, ha espresso il più grato e sentito consenso per l'intitolazione della sala consiliare al concittadino Vincenzo Russo, al quale personalmente ha dedicato il saggio Io muoio libero e per la Repubblica, pubblicato nel novembre del 1999 grazie al sostegno del Gruppo Archeologico Terra di Palma ed all'aiuto convinto dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e del suo Presidente, avvocato Gerardo Marotta. La presenza dello stesso avvocato Gerando Marotta aggiunge sacralità repubblicana alla cerimonia, e l'intitolazione dell'aula consiliare testimonia la perenne memoria dell'uomo, dell'ideologo, del martire immolatosi sul patibolo per la libertà e per la repubblica. E la sua presenza aleggerà per sempre nell'aula e si spera possa tenere sempre vivo il linguaggio del patriottismo civico, fatto di lotta alla tirannide, alla corruzione e alla dipendenza, perché in questo inizio di nuovo millennio la vita democratica ha più che mai bisogno di utopie politiche democratiche, come l'utopia repubblicana del nostro Vincenzo Russo.

sabato 8 dicembre 2012

Il mecenatismo del duca di Palma

di Maria Maddalena Nappi
in Il Meridiano, Anno XI, n. 9/113, 31 ottobre 2004, p.21

Chiesa di san Michele Arcangelo -
Palma Campania (Na)
Il testo sulla Chiesa di San Michele Arcangelo di Palma Campania, pubblicato dal locale Liceo Rosmini nel 1999, descriveva l'interno della chiesa con tutte le suppellettili. Della maggior parte delle opere non si conosceva gli autori. Oggi, una ricerca presso la Fondazione dell'Archivio del Banco di Napoli ci ha consentito l'attribuzione di alcune opere e l'individuazione del committente. Nel marzo del 1696, il duca di Palma, don Nicola di Bologna, senior, commissiona allo scultore Giovanni de Santis, tre statue lignee per la chiesa parrocchiale di san Michele Arcangelo. La caparra di tre ducati è consegnata all'artista il 15 marzo dal segretario del duca Nicola Pellegrino. La statua di san Michele doveva essere intera, mentre quella dei gloriosi sant'Agostino e san Liborio dovevano essere a mezzo busto, alla romana.

venerdì 7 dicembre 2012

L'eruzione vesuviana del 1794

di Luigi Sorrentino
in Il Meridiano, anno XI - n. 9/113, 31 ottobre 2004, p.21



A dì dodici giugno 1794
Fu il terremoto all'ore tre ed un terzo di notte e durò più di tre minuti. Verso l'ore quattordici replicò e durò circa due minuti, e la sera ritornò a riplicare e durò un minuto.
Il dì tredici detto.
Il Vesuvio di Somma eruttò fuoco per l'aria, ed il martedì matino verso l'ora nova di   giorno uscurò l'aria, che era peggio della notte, e durò sino al mercoldì ed eruttò cenere e rapillo, e si fecero moltissime Processioni di penitenza, con cacciare le statue di San Biagio, San Sebastiano, l'Addolorata ed il Santissimo Sagramento per tutta la Terra di Palma, e si portarono passeggiando nella chiesa (principale) di detta Terra, in dove si possa predicare il Padre Andrea da Palma, quale eruttazione durò fino al giovedì, questo l'ho fatto per ricordo.
A di 15,16,19,20 detto e durano fino a 28 detto.
Alluvioni d'acqua che spianò li territorij d'Ottajano e S. Giuseppe e finirono a Piano di Palma, e l'intiera Massaria de Signori fratelli Casalino, (...) tutte le puzze d'acqua, tutte sotterrate che mangarono la acqua e quello che non fù atterrato cammina l'acqua come la strada da Maccaruni per causa della discesa. La lava che veniva da Ottajano era da circa palmi venti di aldezza e la sua grandezza non si potette misurare, che allagò tutto lo spazio di San Gennaro ed arrivò sino ad una scampia della Santissima in Palma che si menò sotto tutti i canapi e sotto la detta i melloni e granodindia e piante.
La lava del Vallone d'Ajello correva di aldezza palmi trentadue e de larghezza palmi ventidue che allagò tutti i territorij convicini e allacò l'intiero fiume che per spurgarlo si fece l'appalto di diciesettemila docati.
La lava da Carbonara menò palmi sessandauno di aldezza e palmi trentuno di grandezza che sotterrò la maggior parte delle case e tutti i territori delli Carpinielli.
La lava di Somma atterrò la Piazzolla e tutti i Vetrari ed il Piano ed arrivò alla massaria dei Signori Menechini, ed al Pantano del Piano vicino la terra di Don Aniello delli Frangi, ed i danni che cagionò non si può riconoscere; e le botteghe nella Piazza delli Ferrari sino a S. Felice furono tutte allagate che si stavano da circa palmi sei di lava dentro e perdettero quasi tutto quello che ci stava dentro e menò pietre, alcune di smisurata grossezza, che non si possero levare.
Notar Giacinto Pollieri hà scritto questo per memoria di chi viene appresso acciò non si pongano a timore.


Nell'Archivio Storico di Caserta, sempre alla ricerca di documenti antichi utili alla conoscenza storica del nostro territorio, nel visionare gli atti del Notaio Giacinto Pollieri ho scoperto all'inizio del repertorio del 1794 le pagine su trascritte.

Il brigante Ajello era solo un campicello

di Maria Maddalena Nappi
in Il Meridiano, anno XI - n. 2/106, 29 febbraio 2004, p. 19

Quando si perde la memoria storica si falsifica la realtà e con la fantasia si cerca di colmare il vuoto della memoria. Una tale operazione facevano i nostri nonni e il toponimo Ajello, che a Palma dà il nome al Vallone che da Castello precipita fino alla Toppa di Ajello, diventava il nome di un terribile brigante che per tutta la vita, nascosto nel Bosco di Palma, si era macchiato di gravi nefandezze, imperversando tragicamente sul territorio da lasciare una traccia indelebile nella storia locale con il toponimo dato al vallone, dove era stato seppellito dai componenti della sua banda. Dopo la sua morte le imprese erano aumentate e si favoleggiava su particolari episodi, sulle ricchezze depredate, per cui i contadini vivevano nella speranza di scoprire il tesoro del brigante, quanto zappavano i vigneti lungo i pendii della collina. Talvolta nel rivoltare le zolle della generosa montagna, saltava fuori qualche moneta ossidata e storta che li faceva illudere di essersi imbattuti nella traccia del tesoro. Poi scoprivano che la moneta era solo una patacca, ma se erano fortunati si ritrovavano tra le mani una moneta romana, che non erano neanche in grado di valorizzare e continuavano l'affannosa ricerca del tesoro del brigante, o meglio la rimandavano alla zappatura dell'anno seguente.

Recuperata ulteriore testimonianza storica: Regio Decreto di cambio denominazione di Palma in Palma Campania

di Luigi Sorrentino
in Il Meridiano, anno XI - n. 2/106 29 febbraio 2004 p. 19


L'amico Felice Marciano presidente del centro studi Histricanum, mi aveva comunicato che, navigando su internet, aveva trovato qualcosa che riguardava Palma Campania sul sito di una libreria antiquaria di Bologna.
A nome del Gruppo Archeologico Terra di Palma contattai l'indirizzo telematico indicato e con mio grande stupore venni a conoscenza che era in vendita una copia originale del Regio Decreto n°1425 del 26 luglio 1863, con cui alcuni Comuni venivano autorizzati ad assumere una nuova denominazione.
Il presidente del G. A. Ivan De Giulio, cui comunicai subito la notizia, convocò l'assemblea dei soci per decidere il da farsi e tutti i presenti, all'unanimità, chiesero di acquistare il decreto per poterlo destinare all'istituendo Museo Civico,  la cui realizzazione da anni chiediamo con insistenza alla locale amministrazione.

sabato 10 novembre 2012

Visita alla XV Borsa del turismo archeologico a Paestum e al castello di Vatolla

Domenica 18 Novembre il Gruppo Archeologico Terra di Palma organizza la visita alla XV Borsa del turismo archeologico e al castello di Vatolla.

Programma:

ore 8.30 - Partenza
  • L'autobus partirà davanti alla scuola media statale V.Russo di Palma Campania sita in via Trieste
ore 10.00 - Arrivo a Paestum
  • Visita alla XV Borsa del Turismo archeologico (per scaricare il programma della Borsa cliccare qui).
  • In alternativa è possibile visitare gli scavi e il Museo Archeologico Nazionale di Paestum.
ore 13.30 - Partenza da Paestum
  • Colazione a sacco prima della partenza.
ore 14.00 - Arrivo a Vatolla
  • Visita guidata al castello di Vatolla.
ore 16.30 - Partenza da Vatolla
ore 17.30 - Arrivo a Salerno
  • Accensione delle luminarie della città.
ore 18.30 - Partenza da Salerno
ore 19.30 - Arrivo a Palma Campania

Per ulteriore informazioni e prenotazioni contattare il gruppo (vedi in alto a destra di questa pagina per i contatti)

mercoledì 3 ottobre 2012

13 e 14 ottobre 2012 - Giornate di Archeologia Ritrovata

Il Gruppo Archeologico Terra di Palma ha il piacere di comunicare ai soci, simpatizzanti e appassionati che il 13 e 14 ottobre si svolgono le giornate di Archeologia Ritrovata, un appuntamento che vede impegnata la nostra associazione ormai da diversi anni. Quest'anno il programma prevede l'apertura dell'Acquedotto Augusteo sabato 13 e domenica 14, dalle 9.30 alle 13.30. Ricordiamo inoltre a tutti gli interessati che la visita all'acquedotto di domenica 14 sarà impreziosita dalla ormai apprezzata iniziativa culinaria Colazione d'Augusto, una colazione alla romana.

Sabato 13 alle ore 17.30, invece, sarà presentato nel Teatro Comunale di Palma Campania in via Municipio 74 il volume  Territorio e Archeologia. Contributo per lo studio dell'Ager Nolanus a cura di Nicola Castaldo. La presentazione sarà aperta dai saluti del dott. Vincenzo Carbone, sindaco di Palma Campania, e dalla dott.ssa Teresa Di Palma, Segretario Generale del Comune di Palma. Interverranno la dott.ssa Cinzia Iorio, archeologa, e il dott. Giuseppe Vecchio, funzionario archeologo della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e di Pompei. Modererà l'ing. Luigi Sorrentino, Direttore Regionale dei Gruppi Archeologici d'Italia. Dopo la presentazione a tutti i partecipanti sarà consegnato in omaggio il volume che contiene gli ultimi studi sulle scoperte archeologiche del nostro territorio.

A presto

Marilena Nappi
Direttore del Gruppo Archeologico Terra di Palma

venerdì 14 settembre 2012

Il periodo della Repubblica Napoletana nella Terra di Palma

di Maria Maddalena Nappi

Premessa

La seconda metà del Settecento costituisce il periodo nel quale si gettano le basi del mondo contemporaneo, grazie alla diffusione del movimento illuministico che penetra in tutti i campi dell’attività intellettuale, influenza la vita politica, incide sui comportamenti culturali e sul costume. Gli illuministi valorizzano al massimo la ragione e, guidati dai lumi della ragione, affrontano ogni problema, rifiutando tutto ciò che nella realtà storica è fondato su tradizioni, superstizioni, autorità e privilegi. Gli illuministi non si limitano a contestare le istituzioni e i valori dell’ancien régime, ma propongono anche un nuovo tipo, un nuovo modello di uomo, che si caratterizza per la costante laboriosità, intraprendenza, abitudine a contare sulle proprie forze e sul proprio lavoro. Le idee illuministiche coincidono con le aspirazioni della classe borghese che specialmente in Francia ha raggiunto un notevole potere economico, ma non partecipa alla gestione dello Stato, dal momento che solo la nobiltà e il clero detengono cariche pubbliche e privilegi. E proprio in Francia il connubio tra il movimento illuministico e le aspirazioni della classe borghese emergente daranno vita alla Rivoluzione.

sabato 14 luglio 2012

Progetto "Officina del Sorriso"

Impaginazione, selezione, composizione e integrazione testi
a cura di Gianpaolo Sorrentino


Il progetto Officina del Sorriso
di Luigi Sorrentino

Il progetto Officina del Sorriso è stato condiviso dalle quattro associazioni di volontariato, il Gruppo Archeologico Terra di Palma (referente del progetto) Meridies, La Quercia e Demetra Cooperativa sociale O.N.L.U.S.
Grazie alla Perequazione sociale del CSV di Napoli per l'anno 2008 e finanziato con i fondi Protocollo d'Intesa, Fondazioni Bancarie e Volontariato, le associazioni hanno sperimentato un sistema di relazione tra scuola e territorio, attraverso questo progetto culturale, allo scopo di sviluppare il senso d'identità e di appartenenza civile. Tale attività di rilevante valenza culturale, volta agli studenti della scuola primaria e secondaria, è stata indirizzata alla diffusione e conoscenza del grande patrimonio di storia e di archeologia del territorio nolano, fino alla terra dei Sarrasti, l'odierna Poggiomarino.
Visita didattica presso il
Museo Storico Archeologico
di Nola (Na)
Il programma culturale, che ha avuto inizio nel marzo del 2010 ed è terminato nel marzo 2012, è stato realizzato attraverso laboratori di archeologia sperimentale, consentendo agli allievi di entrare in contatto con questa affascinante disciplina e di scoprire gli aspetti della vita quotidiana degli antichi, non più assimilata attraverso i testi scolastici, ma mediata dal contatto diretto dei materiali usati nell'antichità, dalla lavorazione dell'argilla alla tecnica della pittura rupestre, dalla costruzione di monili con conchiglie alla lavorazione della selce e alla manipolazione degli alimenti del tempo. Particolarmente emozionante è stata la fase della simulazione dello scavo archeologico presso il Parco Archeologico di San Paolo Belsito, in località La Vigna, e al seminario di Nola, perché gli alunni hanno potuto vivere una mattinata da veri archeologi in erba.

venerdì 13 luglio 2012

Palazzo Aragonese di Palma Campania

di Luigi Sorrentino

Palazzo Aragonese, Palma 
Campania (Na) -
Illustrazione su cartolina 
dell'inizio '900
delle mura perimetrali del giardino


Le vicende del Palazzo Ducale, più noto come Aragonese, sono legate alla storia del feudo di Palma, perché l'edificio fu la sede dei feudatari che si avvicendarono nel corso dei secoli, a partire dalla fine del XV secolo. Non si conosce ancora l’origine del feudo della Terra di Palma. Probabilmente con il dominio Longobardo l’intero territorio, come semplice casale o gastaldato, fu incluso nella Contea di Sarno. 
Palazzo Aragonese, 
Palma Campania (Na)
 - Facciata com'era alla fine del '900
Successivamente la Contea di Sarno fu divisa in più feudi: la Terra di Palma fu elevata a Baronia e la residenza del Barone fu stabilita nel Castello costruito sulla collina, mentre il territorio baronale comprendeva ulteriori suffeudi: Pozzorummolo, Montetto e Schiappone, Durazzano, Lucignani. L’unico documento storico che attesta l’autonomia amministrativa del feudo di Palma in quel periodo è la Bolla con cui nell’anno 1066 Alfano I, arcivescovo di Salerno, durante il pontificato di Alessandro II, istituisce la Diocesi Vescovile di Sarno. Tale Diocesi comprendeva il territorio che dal golfo di Stabia e lungo il fiume Sarno si estendeva verso S. Valentino Torio fino alla chiesa di S. Michele Arcangelo, ai piedi del monte Locolano, e per le balze di questo monte sino a Palma (Palmam) con le sue pertinenze e Striano (Istricanum) e, sfiorando la base del Vesuvio, fino al mare. Le ricerche storiche eseguite fino ad oggi non ci consentono di conoscere i nomi dei feudatari longobardi che hanno amministrato il territorio fino alla venuta dei Normanni. Di certo si sa che dal 1175 la Baronia della Terra di Palma fu affidata ad un cavaliere normanno di nome Rinaldo, già barone della Terra di Castiglione in Calabria, e passò poi a suo figlio Riccardo, sotto il regno di Federico II di Svevia; con Carlo I d'Angiò il feudo passò a Filippo de Mostarolo, gran maresciallo dell'esercito angioino e nel 1313 fu incamerato nei beni della regina Sancia, moglie di Roberto d'Angiò. Dal 1365 fu retto da Gaetano Picchillo e poi dal marchese Marcantonio Sant'Angelo, il quale nel 1427 lo cedeva al conte Raimondo Orsini, in cambio dei castelli di Nettuno e di Asturi. Il feudo rimase proprietà della famiglia Orsini fino al 1529, allorché Enrico, accusato di lesa maestà da Filippo d'Orange, fu privato di tutti i beni. La decadenza del castello baronale edificato sulla collina iniziò con il regno aragonese.  In questo periodo i castelli persero la loro funzione di luoghi di estrema difesa e ad essi si sostituirono gli edifici di delizia, ricchi di sale e numerose logge, come il Palazzo Ducale,  edificato ai piedi della collina, e fatto costruire verso la fine del XV secolo da Raimondo Orsini, conte di Nola, per ordine di Alfonso I d'Aragona, che scelse il Piano di Palma per la caccia col falcone.  In seguito alla partecipazione degli Orsini alla rivolta dei Baroni, l'edificio fu requisito dalla Regia Corte e messo in vendita.
Palazzo Aragonese, 
Palma Campania (Na)
 - Cortile interno con veduta verso 
le ex Scuderie
Acquistato il 17 giugno 1529 da Giacomo Della Tolfa, conte di San Valentino, passò in dote a sua figlia, donna Vittoria, che sposò il marchese di Lauro, Scipione Pignatelli.  Il figlio Camillo a causa dei debiti lo vendette alla principessa Maria di Cariati. Fu acquistato poi da un rappresentante della borghesia emergente del tribunale di Napoli Massimino Passaro e dal 1663 divenne feudo della nobile famiglia napoletana dei Di Bologna, titolare di un seggio nel Sedile di Nido, il Parlamento dei nobili napoletani. Nicola di Bologna, divenuto Duca di Palma, tenne il feudo dal 1663 al 1725, quando lo ereditò prima l'omonimo nipote Nicola e poi, alla morte di costui, il fratello Ascanio, che moriva senza eredi.
Da allora iniziò una lotta in famiglia per la successione tra la moglie di Ascanio, Maria Loffredo, e il nipote, per linea femminile, Gennaro Caracciolo (figlio di Pasquale Caracciolo, Principe di Marano e nipote di Don Fulvio Gennaro Caracciolo e Donna Maria Ippolita di Bologna). Alla fine il feudo fu acquisito dal Caracciolo che, per motivi di indebitamento, lo vendette a Giacomo Saluzzo, duca di Corigliano e da questi passò ai baroni Compagna. L’ultima erede dei Compagna è ancora oggi proprietaria di due ampi saloni a primo piano e sovrastanti sottotetti di copertura, beni che ha cercato di vendere in diverse occasioni al Comune di Palma Campania.
Palazzo Aragonese,
Palma Campania (Na)
 - Facciata interna al cortile
Il palazzo conobbe un periodo di grande splendore con i Della Tolfa, che dopo l’acquisto del 1551 passarono ad ampliarlo e ad abbellirlo con importanti opere d’arte, come il mirabile impiantito (pavimento maiolicato con mattonelle polimorfe realizzate in loco) creato da Mastro Pietro da Aversa, e gli otto medaglioni in ceramica maiolicata invetriata di produzione napoletana, ma influenzati dall’arte fiorentina dei della Robbia, minuziosamente descritti dal Nappi nel 1938, quando erano ancora incastonati in bella mostra nelle pareti del palazzo.
Tutti gli altri feudatari che si susseguirono nella proprietà investirono notevoli risorse nel restauro e nell’abbellimento del monumento. In particolare il Duca Nicola di Bologna investì molte centinaia di ducati per la ristrutturazione dell'edificio, abbellendolo con tele e dipinti, opera di numerosi artisti napoletani (a questo periodo risalgono gli affreschi ancora presenti nei locali adibiti ad erario e posti sulla destra, all’ingresso del Palazzo). Sistemò anche il giardino e lo arricchì di vasi e di siepi di bosso. L’edificio, nonostante sia sotto la tutela della L.1909 n.364 e sia stato dichiarato monumento nazionale, attende ancora un restauro che lo riporti al suo originario aspetto. La facciata principale è scandita da tre ordini di apertura tardo cinquecenteschi nel disegno e nel rapporto dimensionale. Al centro dell'edificio, il portone di entrata è costituito da una semplice cornice di piperno, sormontata al centro dallo stemma, in marmo bianco, della famiglia Caracciolo, raffigurante un leone rampante.
Palazzo Aragonese,
Palma Campania (Na) -
Stemma araldico della 
famiglia Compagna
Durante l’ultima guerra mondiale il palazzo fu occupato prima da militari tedeschi, poi dai militari dell’esercito alleato ed, infine, da famiglie di sfollati che avevano avuto le case distrutte dai bombardamenti. Dal cortile si accedeva una volta ad un grande giardino, che dopo la guerra fu venduto e sfruttato come area edificabile. Un secondo immenso giardino si estendeva davanti alla facciata principale del palazzo, come si riscontra dalla rivela (dichiarazione dei redditi dell’epoca) del Duca Nicola di Bologna nel Catasto Onciario del 1753. Grazie al Sindaco Biagio Sodano nei primi anni cinquanta buona parte di questo giardino fu espropriato e destinato a campo sportivo e mercato ortofrutticolo, sottraendolo così al sacco edilizio che si era realizzato nell’altro giardino alle spalle del palazzo. E’ certo che dal 1950 al 1970 il Palazzo Ducale ha rifornito con assiduità il mercato antiquario napoletano e nazionale. Si conservano presso collezionisti napoletani alcune pregiate maioliche di Mastro Pietro d'Aversa e il G. A. ha ricevuto una promessa di donazione di alcune di queste maioliche, non appena si avrà la disponibilità di una sede a fruizione pubblica per l’allestimento di un museo civico. Degli otto medaglioni a ceramica invetriata, solo recentemente è stato messo all’asta nel dicembre 2000 dalla Pandolfini di Firenze quello raffigurante un busto muliebre. Invano il G. A. con un esposto del 2 dicembre 2000 ha tentato di farne sospendere la vendita e con una successiva nota del 14 febbraio 2001 ha chiesto di verificare la legittimità delle notifiche ministeriali, sollecitandone anche l’esproprio o il diritto di prelazione. Ci si augura che dall’incontro di stasera possa prendere corpo l’idea dell’acquisizione al patrimonio pubblico del Palazzo Ducale di Palma Campania che rappresenta, nonostante i danni subiti, uno dei monumenti più significativi del periodo rinascimentale nel napoletano.

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Castello Longobardo di Palma Campania

di Luigi Sorrentino

  • DATI CARATTERISTICI
Castello di Palma Campania (Na) -
 Resti della torre Ovest
Il castello ha dato il nome al borgo, sviluppatosi sulla cima della collina che domina Palma Campania, lungo la strada che conduce al piano di Tribucchi e a Monte S. Angelo. L’impianto della struttura, di cui sono visibili pochi resti, poggia su una base di roccia calcarea, che ne segna i confini. Attualmente sono individuabili tracce della cinta muraria, larga due metri, e della torre a base quadrata, di circa dieci metri per lato. Il castello, che probabilmente aveva funzione di mastio all’interno del perimetro fortificato, occupa un’area di circa 4000 mq. nella parte più alta della collina ed è costituito da una cinta muraria interamente conservata (tranne il lato est), da una torre a forma quadrata e da poche strutture che ancora affiorano dai terreni coltivati. Esso è poco visibile dal centro storico di Palma Campania e non esiste nessun rapporto diretto tra il centro storico e il castello, in quanto anche la strada carrabile vi arriva da altre direzioni. Il sito del castello, quindi, è da mettere in relazione, vista l’orografia della zona, con il controllo degli assi stradali che attraversavano il territorio e ricopriva un ruolo strategico di primaria importanza, potendo dominare un’area di cerniera tra le diverse e importanti entità regionali ed era in comunicazione visiva con gli altri edifici fortificati che da est si affacciavano sulla pianura nolana e sarnese.

Segnalibri

Di seguito sono riportate le immagini dei segnalibri prodotti dall'associazione corredate da una breve didascalia.

Per ulteriori informazioni sui segnalibri, le modalità di distribuzione e la disponibilità contattare direttamente la direzione dell'associazione tramite email o telfax indicati nella sezione contatti a destra del blog


Natura e Sviluppo della Libertà
 - Vincenzo Russo

Cartoline

Di seguito sono riportate le immagini delle cartoline prodotte dall'associazione corredate da una breve didascalia

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Centenario della costruzione della torre
dell'orologio comunale -
Palma Campania (Na)

Archeologie nell'Ager Nolanus e dintorni (2012)

Autore:                                 AA.VV.
anno:                                     2012
editore:                                 Michelangelo 1915
luogo:                                     Palma Campania
tipologia:                             folder
dimensioni:                        21x29,7
n. schede:                             23
disponibilità/prezzo:   contattare il Gruppo

martedì 19 giugno 2012

Celebrazioni della nascita di Vincenzo Russo

Domenica 24 giugno alle ore 19.30 via vicoletto Russo, casa natale di Vincenzo Russo.
Celebrazione della nascita di Vincenzo Russo
Il Gruppo Archeologico in collaborazione con le associazioni GulliverAmici del CuoreBrillanti ArmoniaeFIDAPA, invitano tutti a partecipare alla manifestazione durante la quale verrà apposta una corona d'alloro sulla lapide dedicata al nostro concittadino. Parteciperanno il sindaco dott. Vincenzo Carbone e il vicesindaco dott. Sabatino Simonetti. Quest'anno l'intervento di Maria Maddalena Nappi sarà incentrato sul tema Mito e rito con letture dai Pensieri Politici di Gabriella Maiello e declamazione di poesie eseguite da Domenico Sorrentino, Teresa Peluso, Raffaela Nunziata Rega e Giuseppe Simonetti.

Apprezzo della Terra di Palma del 1631 (2006)


Autore: Maria Maddalena Nappi
anno:     2006
editore: Gruppo Archeologico Terra di Palma
tipologia: opuscolo/estratto
dimensioni: 16,6x23,8
pagine:  28
disponibilità/prezzo: contattare il gruppo


Estratto da: Atti del Circolo Culturale B.G. Duns Scoto di Roccarainola, n. 30-31-32, Dicembre 2006 ISSN 0392-9884


Il palazzo ducale di Palma: lavori di fabbrica e di manutenzione (2003)


Autore: Luisa Aliperta,
               Maria Maddalena Nappi
anno:     2003
editore: Gruppo Archeologico Terra di Palma
tipologia: opuscolo/estratto
dimensioni: 16,3x23,9
pagine:  28
disponibilità/prezzo:  contattare il gruppo

Estratto da:
Quaderni dell'Archivio Storico dell'Istituto Banco di Napoli-Fondazione, 2002-2003, Napoli, 2003

Il decennio preunitario nel distretto di Nola (2010)


Autore:         Luigi Sorrentino
anno:             2010
editore:        Circolo Culturale B. G. Duns Scoto
tipologia:    libro
dimensioni: 23,9x16,3
pagine:          208
disponibilità/prezzo: € 10,00


Estratto da: Atti del Circolo Culturale B. G. Duns Scoto di Roccarainola, n. 35-36, dicembre 2010.

Gli ordinamenti municipali della Terra di Palma nel XVI secolo (2003)

Autore:                                  Luigi Sorrentino
anno:                                      2003
editore:                                  Gruppo Archeologico Terra di Palma
tipologia:                              opuscolo/estratto
dimensioni:                        23,8x16,8
pagine:                                   38
disponibilità/prezzo:    contattare il gruppo


Estratto da: Atti del Circolo Culturale B.G. Duns Scoto di Roccarainola, n. 28-29, Dicembre 2003 ISSN 0392-9884

Il Bosco di Palma. Pianta topografica del 1778 (2002)

Autore: Maria Maddalena Nappi
anno:     2002
editore: Gruppo Archeologico Terra di Palma
luogo:    Somma Vesuviana
tipologia: libro
dimensioni: 13,7x21
pagine:   71
disponibilità/prezzo: € 10,00

Palma Campania, itinerario tra storia e arte (1999)

lunedì 18 giugno 2012

Io muoio libero e per la Repubblica (1999)


Autore: Luigi Sorrentino
anno:19 Novembre 1999
editore: Istituto Grafico Editoriale Italiano
           e Gruppo Archeologico Terra di Palma
luogo:   Somma Vesuviana
tipologia: libro
dimensioni: 16,4x23,9
pagine: 143
disponibilità/prezzo: € 10,00

Cronologia di Vincenzo Russo e le vicende del 1799 (1999)


Autore: Luigi Sorrentino
anno: 22 Gennaio 1999
editore: Gruppo Archeologico
                  Terra di Palma
luogo: Palma Campania
tipologia: libro
dimensioni: 20,8x29,6
pagine:  32
disponibilità/prezzo: contattare il gruppo

La Terra di Palma nel Catasto Onciario (1997)

Autore: Luigi Sorrentino
anno: 1997
editore: Gruppo Archeologico
                 Terra di Palma
luogo: Napoli
tipologia: libro
dimensioni: 16,9x24
pagine: 107
disponibilità/prezzo: € 10,00

La pergamena del Rosario (1996)

Antichità a Palma Campania (1996)

Autore: Luigi Sorrentino
anno: Settembre 1996
editore: Editrice L'Arca
luogo: Avella
tipologia: libro
dimensioni: 16,4x23,5
pagine: 96
disponibilità/prezzo: € 10,00

Appunti sulla vita di Vincenzo Russo (1989)

L'agro palmese (1978)


Autore: Luigi Sorrentino
anno: Settembre 1978
luogo: Palma Campania
tipologia: opuscolo
dimensioni: 14,7x21,7
pagine: 21
disponibilità/prezzo: al momento non disponibile

Appunti di antichità locale (1976)

Autore: Luigi Sorrentino
anno: giugno 1976
luogo: Palma Campania
tipologia: opuscolo
dimensioni: 16,1x22,35
pagine: 39
disponibilità/prezzo: al momento non disponibile

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